UNA MELA AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO?

Lo sapevate che l’Alzheimer e la salute della nostra bocca sono strettamente collegate tra loro?
Proprio così, da una ricerca svedese risulta infatti, esserci una stretta correlazione tra una capacità masticatoria efficiente e la malattia neurodegenerativa (demenza).
Questa ricerca basata su un gruppo di oltre 500 persone con più di 77 anni, ha collegato la difficoltà a mangiare cibi duri come ad esempio le mele, ad un rischio maggiore di demenza e di disturbi cognitivi.
Quando invecchiamo le nostre funzioni cognitive e la stessa memoria tendono a peggiorare. Sono vari i fattori che spiegano questo deterioramento, uno di questi è la difficoltà a masticare per scarsità o assenza di denti, con conseguente riduzione del flusso di sangue al cervello.
Non risulta rilevante invece se la masticazione avviene con denti sani o con dentiere parziali o totali; purché avvenga in modo corretto.
Una forte associazione risulta anche tra la perdita di denti prima dei 35 anni di età e l’Alzheimer. Uno studio ha rilevato una maggiore probabilità di sviluppare disturbi cognitivi, in altre parole la perdita di denti potrebbe accelerare la neurodegenerazione.
Altre ricerche invece collegano la patologia parodontale (infezione del parodonto, cioè dei tessuti di sostegno del dente: osso , gengive e legamento dente-gengiva) alle patologie neurodegenerative, in quanto i batteri del cavo orale potrebbero entrare nel circolo sanguineo e arrivare al cervello danneggiandolo.

Unica soluzione?
Cercare di abbassare i rischi,almeno dove possiamo intervenire, per il bene non solo della nostra bocca ma anche del nostro cervello.

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