Circolano tanti timori sullo sbiancamento professionale che rendono i pazienti diffidenti su questa procedura… La domanda che ci viene fatta nel 90% dei casi è:
“ma non danneggia i denti?”
LA RISPOSTA E’ NO!
Per sbiancare i denti si utilizza acqua ossigenata ad alti volumi, che può essere usata in forma di gel puro o rilasciata a contatto con la saliva sotto forma di perossido di carbammide. In ogni caso non si tratta di acidi che erodono i denti, ma solo di sostanze che, con un’azione ossidativa, agiscono sulle sostanze che determinano la presenza di discromie nei denti. Gli sbiancanti professionali contengono anche fluoro, che agisce come desensibilizzante e remineralizzante per lo smalto, oltre a prevenire lo sviluppo delle carie.
La convinzione che lo sbiancamento danneggi i denti probabilmente è legata al fatto che alcuni pazienti sviluppano una sensibilità forte al freddo o spontanea nel corso del trattamento sbiancante, ma questa stessa sensibilità è completamente reversibile in poco tempo.
Il consiglio principe è: non usare i rimedi della nonna o fai da te! Alcune persone lavano i denti con il bicarbonato, passano la buccia del limone sui denti e chi più ne ha più ne metta! Tutti questi sistemi ottengono risultati, ma lo fanno danneggiando la struttura dei denti attraverso un meccanismo di abrasione chimica o meccanica!
Certo, quando si rimuove lo strato superficiale del dente o lo si erode a seguito del contatto con sostanze acide, si ottiene sicuramente uno sbiancamento iniziale… ma che farai quando lo smalto che desideravi avere bianco lo avrai consumato completamente?
L’immagine qui sotto mostra uno smalto altamente eroso, dovuto all’utilizzo di dentifrici abrasivi (i cosiddetti dentifrici sbiancanti) ed altri rimedi improvvisati non riconosciuti dall’odontoiatria moderna.
Esistono poi soluzioni domiciliari facilmente reperibili nelle comuni farmacie, tuttavia anche questi sistemi possono arrecare danno, non tanto alla struttura dentale, quanto alle gengive! Avete mai fatto caso come, durante una seduta di sbiancamento, il dentista isoli accuratamente le gengive per evitarne il contatto con il prodotto sbiancante? Non è certo un caso… quindi ancora una volta: evitate il fai da te!
Per andare sul sicuro, chiedi consiglio ad un professionista. Saprà indicarti la soluzione più idonea al tuo caso. Che sia una seduta dal dentista o uno sbiancamento domiciliare, il prodotto deve essere sempre calibrato e realizzato su misura, onde evitare i già menzionati effetti collaterali (erosioni, danni alle gengive).
Cause principali dell’ingiallimento dei denti sono fumo e alimentazione, soprattutto l’assunzione frequente di caffè, tè, vino rosso, succhi di frutta scuri e frutti di bosco (mirtilli e more, ma non le fragole), bevande gassate, aceto balsamico e pomodoro. Anche alcuni antibiotici, come le tetracicline, se usati in gravidanza e nei primi anni di vita possono macchiare i denti.
Oggi la percezione del bianco, come accade già da tempo oltreoceano, è oltre il colore medio naturale dei denti: i sorrisi desiderabili sono spesso di un candore abbagliante, non presente in natura. Sono perciò richieste le più moderne tecniche di sbiancamento per tentare di raggiungere livelli degni delle star di Hollywood, senza danneggiare la struttura dello smalto.
L’effetto dello sbiancamento è duraturo, anche se non permanente. Secondo le abitudini alimentari e di igiene dentale, si consiglia un richiamo ogni 1-2 anni per mantenere il punto di bianco raggiunto.
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