PREVENZIONE DEI TUMORI E PROTEZIONE DELLA SALUTE ORALE

Sono state pubblicate sul sito del Ministero della Salute le nuove linee guida nazionali per la protezione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta.

L’aggiornamento arriva dopo sette anni dalla pubblicazione delle precedenti linee guida (risalenti al 2009), in seguito ad attenti studi del “Gruppo tecnico in materia odontoiatrica”, operante in passato già presso il Dipartimento della sanità pubblica e dell’innovazione del Ministero della Salute, il quale ha incaricato il Prof. Enrico Gherlone, Presidente del Corso di laurea magistrale in Odontoiatria e protesi dentaria presso l’Università “Vita Salute-San Raffaele” di Milano e Presidente del Collegio dei docenti, di coordinare un team che si occupasse specificatamente di questa tematica (all’interno del team ha lavorato anche il Presidente ANDI Gianfranco Prada).

Le linee guida sono state redatte sulla base delle indicazioni del Programma Nazionale Linee Guida (PNLG) e di quanto contenuto nel Manuale metodologico “Come produrre, diffondere ed aggiornare raccomandazioni per la pratica clinica”.

Gli argomenti che sono stati affrontati sono stati accompagnati da una serie di importanti raccomandazioni che vi riportiamo riassunte di seguito.

Prevenzione delle patologie dei tessuti duri dentari

  1. In considerazione dell’elevata incidenza di carie è importante che vengano aggiornati gli attuali metodi di prevenzione
  2. La carie dentale presenta un’elevata incidenza in Italia; è utile, pertanto, mettere in atto, in tutta la popolazione, indipendentemente dall’età, ogni presidio per prevenirla.
  3. Particolare attenzione va posta al tipo e alla frequenza di assunzione degli alimenti.
  4. L’utilizzo di paste dentifricie fluorate riduce l’incidenza della carie.
  5. Le paste contenenti casein phosphopeptide-amorphous e calcium phosphate contribuiscono ai processi di re-mineralizzazione delle superfici dentali.
  6. La sostituzione del saccarosio con lo xilitolo riduce l’incidenza della carie.
  7. L’adeguato spazzolamento dei denti riduce significativamente la presenza di placca dentale.
  8. L’utilizzo di uno spazzolino elettrico è raccomandabile.
  9. Per la prevenzione della carie, si raccomanda la sigillatura dei solchi e delle fessure.
  10. È necessario impostare un corretto programma di informazione e di educazione sull’importanza della prevenzione e del trattamento precoce dell’usura dentale.

Prevenzione dei tumori maligni del cavo orale

  1. Promuovere uno stile di vita sano, in particolare rispetto all’uso di alcoolici/superalcoolici e all’abitudine al fumo, specie se associati tra loro. Favorire lo screening e il follow–up periodico, soprattutto per i soggetti a rischio e valorizzare l’utilità di una regolare “auto-ispezione” del cavo orale.
  2. Sottoporre ad accurata visita del cavo orale, almeno una volta l’anno, gli individui di età superiore ai 40 anni e, specie in assenza di adeguate cure nel cavo orale, indipendentemente dall’età, coloro che fumano e/o consumano quotidianamente alcolici o superalcolici.
  3. Resta valida così come da “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta” – versione novembre 2010.
  4. Considerare come caso dubbio ogni lesione che si presenti come macchia o placca, nodulo o erosione-ulcera, o verrucosità, indipendentemente dai sintomi o dalle cause apparenti fino a quando non venga dimostrato il contrario mediante esame istologico
  5. Rimuovere ogni possibile causa apparente collegata ad una lesione, seguire l’evoluzione della stessa e considerare come caso dubbio quelle lesioni che non guariscono entro 14 giorni. Il miglioramento, dopo la rimozione della causa apparente, non è guarigione; bisogna continuare a considerare il caso come dubbio.
  6. In caso di lesioni dubbie non ritardare mai la diagnosi con terapie a base di vitamine, collutori, antibiotici o altro per un periodo di tempo superiore ai 14 giorni.
  7. In caso di forte sospetto diagnostico è necessario effettuare una biopsia; tale metodica seguita da analisi e valutazione del campione in laboratorio rappresenta, a tutt’oggi, l’esame gold standard nel determinismo diagnostico di una lesione sospetta. Il prelievo bioptico deve essere eseguito da personale adeguatamente formato. La tecnica bioptica deve essere escissionale per tutte quelle lesioni di dimensioni ridotte e localizzate in zone accessibili e non debilitanti per il paziente. In alternativa, va eseguita la tecnica incisionale a livello dei bordi della lesione, facendo attenzione a includere le aree cliniche più sospette, evitando le zone necrotiche.

    Nei prossimi giorni riassumeremo i punti fondamentali delle linee guida che riguardano anche la prevenzione delle patologie orali e dell’edentulia.

  8. Per tutte le informazioni, visitate il sito del Ministero della Salute, dove troverete il documento completo ufficiale

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I PROGRAMMI DI SCREENING NELLA DIAGNOSI PRECOCE E LA PREVENZIONE DEI TUMORI ORALI

Durante la settimana valuteremo alcuni articoli dalla letteratura sulla tematica della prevenzione del carcinoma orale. L’odontoiatra ha un ruolo insostituibile nella diagnosi precoce di questa patologia e deve avere un filo diretto con il patologo orale o con lo specialista maxillo-facciale, ma il suo ruolo non può limitarsi allo screening delle precancerosi o, peggio, al riconoscimento di lesioni francamente maligne. Il dentista, infatti, è anche titolare della prevenzione primaria di tutti quei pazienti che si possono considerare a rischio – per esempio i soggetti che accostano l’alcol al tabagismo – e che, spesso, nemmeno conoscono questo killer sempre più diffuso nella popolazione. 

La revisione Cochrane oggi presentata fa il punto, non a caso, sui programmi di screening di questa patologia e sulla loro efficacia.

Background: I programmi di screening per i principali tumori, come il cancro al seno e quello della cervice uterina hanno abbassato in modo efficace il tasso di mortalità ed hanno contribuito a ridurre l’incidenza di questi tumori. Nonostante il cancro orale sia una problematica di salute globale, con un’incidenza ed una mortalità crescenti, non sono stati attuati programmi di screening sulla popolazione per il cancro orale. Ad oggi vi è un dibattito sull’opportunità di utilizzare metodi di screening per il cancro orale nella pratica quotidiana degli operatori sanitari.

Obiettivi: Valutare l’efficacia degli attuali metodi di screening nella diminuzione della mortalità del cancro orale.

Strategia di ricerca: sono stati utilizzati database elettronici (Medline, Cancerlit, Embase, Cochrane Central Register of Controlled Trials; dal 1966 al luglio 2005, The Cochrane Library – Issue 3, 2005), bibliografie, ricerca a mano su riviste specifiche e contatto diretto con autori per reperire dati pubblicato e non.

Criteri di selezione: Randomized controlled trial sullo screening del tumore della bocca o delle precancerosi orali attraverso esame obiettivo, blu di toluidina, esame a fluorescenza o citologia brush.

Raccolta dati ed analisi: La ricerca ha individuato 112 pubblicazioni, poi prese in esame. Uno studio randomizzato controllato sullo strategie di screening per il carcinoma orale ha soddisfatto i criteri di inclusione della revisione. La valutazione di validità, l’estrazione dei dati e la valutazione statistica sono state intraprese da due revisori indipendenti.

Risultati primari: È stato incluso un trial randomizzato controllato di durata decennale (n = 13 gruppi: 191873 partecipanti). Non c’era differenza nei tassi di mortalità per cancro orale se standardizzati per età tra il gruppo oggetto di screening (16,4/100000 persone all’anno) e il gruppo di controllo (20,7/100000 persone all’anno). È interessante notare come una significativa riduzione del 34% della mortalità sia stata registrata nei soggetti ad alto rischio tra il gruppo di intervento (29.9/100000 persone all’anno) (45,4/100000). Tuttavia, lo studio presenta delle debolezze metodologiche. In più, esso non fornisce informazioni su costi, qualità della vita o, addirittura, danni dati dallo screening in termini di falsi positivi o falsi negativi.

Conclusioni degli autori: Visto il numero limitato di evidenze (un solo RCT incluso) e la potenziale debolezza metodologica dello studio incluso, è giusto dire che non vi sono prove sufficienti per sostenere o confutare l’utilizzo di un esame visivo come metodo di screening per il cancro orale nella popolazione generale. Inoltre, non esiste prova valida per comprendere se altri metodi di screening, siano essi blu di toluidina, esame a fluorescenza o brushing, siano benefici o meno.Sono necessari futuri studi di alta qualità per valutare efficacia, efficienza e costi dello screening per un buon utilizzo delle risorse della sanità pubblica. Inoltre sono richiesti studi per chiarire la storia naturale del cancro orale, i metodi di prevenzione e l’efficacia dello screening in gruppi ad alto rischio. Sono necessari anche studi futuri per un miglioramento delle modalità di trattamento per le lesioni maligne e precancerose.

FonteScreening programmes for the early detection and prevention of oral cancer. Kujan O, Glenny AM, Oliver RJ, Thakker N, Sloan P.

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dentista anzio

BAMBINI: DIETA, SALUTE ORALE E UN DATO ALLARMANTE

Questi i risultati di una scioccante ricerca svolta in Inghilterra. L’allarme lanciato dal governo britannico invita i genitori a controllare con molta più attenzione l’alimentazione dei propri figli, inoltre sta preparando una strategia in materia di obesità infantile, prendendo anche in considerazione la possibilità di applicare delle tasse su bevande e cibi zuccherati.

A 5 anni di età un bambino dovrebbe consumare l’equivalente di cinque zollette di zucchero al giorno, ma in media ne assume almeno il doppio. In questo modo, nel corso di un anno, bambini di età compresa tra quattro e dieci anni consumano circa 5.500 cubetti di zucchero, pari al peso medio che si ha a cinque anni.

Da qui è nata l’idea di una nuova applicazione gratuita che aiuta ad individuare il contenuto di zuccheri presenti in cibi e bevande (tramite la scansione del codice a barre dei prodotti), sperando di riuscire in questo modo ad incoraggiare i genitori ad essere più attenti e coscienziosi, quando si tratta della salute dei loro figli.

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L’OMS DICHIARA “GUERRA” ALLO ZUCCHERO: MASSIMO 50 GRAMMI AL GIORNO

Attenzione alla quantità di zucchero che si consuma nell’arco di una giornata. A lanciare l’allarme sono le nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che indicano in 50 grammi al giorno, circa 12 cucchiaini da tè, la quantità limite da non superare per evitare problemi di salute. Secondo gli esperti, non più del 10% del fabbisogno energetico giornaliero di una persona dovrebbe provenire dagli zuccheri. Ma per i bambini si dovrebbe scendere al 5%.

La “guerra” dichiarata dall’Oms allo zucchero non accontenta tutti: i critici verso la campagna – riporta il quotidiano britannico ‘Daily Mail’ – sottolineano come lo zucchero stia diventando come il tabacco: con lobby industriali che ne difendono il consumo in tantissimi prodotti.

In Nord e Centro America si arrivano a consumare 95 grammi di zucchero al giorno (19 cucchiaini da tè), ma in Sud America si toccano i 130 grammi (26 cucchiaini). L’Europa si attesa su 101 grammi di media (20 cucchiaini). “Una sola lattina di soda dolcificata con zucchero contiene fino a 40 grammi di saccarosio (circa 10 cucchiaini da tè) – spiega Francesco Braca, direttore del Dipartimento dell’Oms per la nutrizione, la salute e lo sviluppo – . In Europa queste percentuali variano da circa 7-8% in Ungheria e Norvegia al 16-17% della Spagna e del Regno Unito. Ma in Portogallo, tra i bambini, si arriva anche al 25%.

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studio dentistico anzio

IL CONSENSO INFORMATO IN ODONTOIATRIA TRA DOVERI DEL MEDICO E DIRITTI DEL PAZIENTE

Il consenso informato costituisce atto obbligatorio preliminare dell’odontoiatra e necessario presupposto per il legittimo espletamento di una qualsiasi attività sanitaria. Esso tutela il diritto del paziente ad essere preventivamente informato circa un determinato trattamento sanitario ed a decidere se accettare il trattamento o meno in virtù del diritto di autodeterminazione terapeutica costituzionalmente riconosciuto dagli artt. 13-32 della Costituzione.

Il consenso, per legittimare il trattamento terapeutico, non può essere considerato un mero adempimento burocratico; esso costituisce un vero e proprio obbligo civile e disciplinare. Esso deve essere “libero” ed “informato” nel senso che deve essere fornito dal medico mediante un linguaggio comprensibile, completo di tutte le informazioni circa i costi e i benefici del trattamento terapeutico affinché il paziente possa consapevolmente decidere se accettare le cure proposte; deve altresì essere “esplicito” nel senso che deve essere manifestato espressamente dal paziente e riguardare uno specifico trattamento terapeutico.

La materia risulta particolarmente delicata proprio in ambito odontoiatrico in ragione della tipologia dei trattamenti da eseguirsi sulla persona che possono andare ad incidere anche sull’aspetto estetico del paziente. Per tale ragione è fondamentale che l’informativa al paziente sia il più possibile dettagliata, esaustiva e comprensiva anche dei rischi e dei costi che il trattamento terapeutico richiede.

La violazione del dovere di informazione può comportare una responsabilità civile e penale dell’odontoiatra, con la conseguenza che in caso di contenzioso con il paziente sarà il medico a dover provare il corretto adempimento dell’obbligo posto a suo carico.

Da un punto di vista deontologico, invece, l’inosservanza dell’obbligo di acquisizione del consenso può costituire un illecito di natura disciplinare.

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MANTENITORE DI SPAZIO: PRESERVARE IL LEEWAY SPACE

Il recupero dello spazio è una delle problematiche fondamentali nella pratica ortodontica. A questo scopo si sceglie di tenere come arcata guida quella mandibolare, la quale presenta solitamente limitazioni maggiori rispetto al mascellare superiore. In linea teorica sarebbe possibile recuperare spazio in 2 diverse direzioni: in senso trasversale e in senso mesio-distale (quindi antero-posteriormente). Esistono differenze di entità e modalità di recupero dello spazio dipendenti anche dal settore interessato, a seconda che si tratti di quello anteriore, laterale o posteriore.

Il Leeway space costituisce probabilmente la riserva di spazio principale nei settori posteriori dell’arcata inferiore e, in misura estremamente ridotta, in quella superiore. Si tratta dello spazio – attestabile attorno ai 2-2,5 mm – che si viene a formare nel corso della fase tardiva della permuta dentaria a seguito dell’esfoliazione del secondo molare deciduo, che viene sostituito dal secondo premolare permanente, dotato di un diametro mesio-distale inferiore.

Questa riserva potrà essere ovviamente sfruttata nei pazienti in cui è richiesto un recupero fino a 4-5 mm per l’intera arcata, dopodiché andrà necessariamente affiancata ad altre strategie cliniche.

Naturalmente, il sistema di compensazione del nostro organismo farebbe sì che in breve tempo lo spazio venga occupato dalla mesializzazione del primo molare permanente. Questo processo si previene con il posizionamento di un mantenitore.

Sorge quindi spontaneo domandarsi quali altre utilità abbiano i mantenitori di spazio e quali tipologie siano presenti sul mercato.

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In primo luogo, come detto, si posiziona un mantenitore tra quinto e sesto inferiore nel momento in cui si pianifica di sfruttare il Leeway space a fini ortodontici. Oltre a questo, i mantenitori possono essere indicati ogni qualvolta venga perso precocemente un elemento deciduo, per evitare che la mesializzazione di un elemento permanente posteriore vada a bloccare l’eruzione del succedaneo del deciduo perso. Ciò non vuol dire che la perdita precoce di un deciduo equivalga necessariamente alla necessità di posizionare un mantenitore. La stabilità occlusale, infatti, deriva da diversi altri fattori, tra i quali ad esempio il tono muscolare.

L’uso dei mantenitori è indicato, oltre che posteriormente, nel settore laterale.

Si distingueranno due tipologie principali di mantenitore di spazio propriamente detto. Quello fisso cementato è un’anello metallico bandato intorno al dente e saldato a una struttura interposta allo spazio. Esistono poi mantenitori rimovibili in resina, sicuramente vantaggiosi per quanto riguarda l’igiene orale domiciliare, che richiedono maggiore compliance da parte del piccolo paziente.

Sono tuttavia considerati mantenitori di spazio tutti quei dispositivi atti a minimizzare la spinta disto-mesiale di elementi come i sesti, come nel caso dell’arco linguale.

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